GLI INTERVENTI
Sostegno alla genitorialità

Si tratta di un intervento rivolto ai genitori che hanno bisogno di essere sostenuti nella loro relazione con i figli. L’intervento aiuta i genitori a ritrovare il senso dell’agire educativo e comunicativo e ad acquisire consapevolezza circa il clima emotivo presente all’interno della propria famiglia. Inoltre mira a sostenere lo sviluppo psicologico di ciascun membro.
Non è rivolto soltanto alle famiglie problematiche ma a chiunque voglia migliorare il proprio rapporto con i figli. La società odierna mette di fronte a concezioni nuove di famiglia e di genitorialità. L’intervento rispetta prima di tutto la famiglia che ha davanti come unica e irripetibile, con le sue caratteristiche che non vanno uniformate a modelli prestabiliti.
Ogni famiglia è a sé e merita un intervento specifico per quella famiglia, proprio quella lì. Ho un grande bagaglio di esperienze circa il sostegno alla genitorialità grazie ai vari anni di tirocinio svolto presso il Consultorio Familiare di Petritoli. Qui ho potuto incontrare situazioni di difficoltà legate agli affidi o all’adozione. Ma le difficoltà di uno o più genitori possono riguardare un’infinità di momenti a partire dal progetto di mettere al mondo un figlio per proseguire con la nascita del figlio stesso, i diversi momenti nel corso della sua crescita oppure situazioni di separazione dei due partner, eventi traumatici ecc. ecc.

Psicoterapia di coppia

La coppia nel corso della sua esistenza va incontro a cambiamenti, situazioni di conflitto e sofferenza che non sempre riesce da sola a superare. A volte può esserci bisogno di un aiuto esterno. la coppia è un’entità a sé, diversa dai singoli che la compongono; è un fenomeno di campo. Lo stormo ad esempio è una forma di campo. Un neurone non è intelligente; tanti neuroni insieme formano invece la mente. Essendo la coppia una nuova entità ha nuove proprietà; ha un funzionamento che può essere migliore o anche peggiore rispetto ai singoli. Può succedere che ad un certo momento il sistema coppia non funziona più. Si crea una crepa e la coppia va in crisi. Quello che fa il terapeuta è allargare la crepa per poter vedere bene dentro e poter portare respiro. In gestalt si lavora sull’aumento di consapevolezza all’interno della relazione. L’obiettivo è incontrarsi recuperando alcuni ingredienti fondamentali quali l’intimità, il rispetto, la reciprocità, la negoziazione.

Se l’altro ha bisogno di una cosa, cosa fai per andare verso l’altro senza perdere te stesso?”.

Per la coppia mi piace far riferimento alla metafora del “ponte”…la relazione tra i due è come un ponte: ci sono ponti di metallo, di pietra, di legno ecc. Ad es. il ponte di vetro ti regge tutta l’eternità ma se gli dai una martellata va giù; un ponte di cristallo è bello da vedere e allo stesso tempo fragile…oppure c’è il ponte di cemento, forse robusto ma c’è respiro?

Psicoterapia familiare

Ci sono situazioni di sofferenza in cui scelgo di coinvolgere in terapia tutto il nucleo familiare della persona perché ritenuto necessario e utile per meglio individuare le relazioni all’interno di esso. Questo con lo scopo di ottenere benefici maggiori per la persona e anche per tutti gli altri componenti della famiglia. Si può trattare di un affiancamento o sostegno alla terapia che la persona sta già facendo individualmente. La famiglia è teatro di esperienze che danno forma alle nostre esistenze, esperienze che segnano il modo in cui le persone si rapportano a se stesse e al mondo e che in alcuni casi possono ostacolare la realizzazione funzionale dei bisogni e dei desideri dell’individuo.

Un’interessante esplorazione che si fa con il sistema familiare è la scoperta dei “miti familiari”.

Si tratta di storie che possono essere in parte reali in parte no e che sono condivise in maniera più o meno conscia da tutti i membri della famiglia e la cui funzione è quella di creare coesione tra i membri e protezione dall’esterno rischiando però di bloccare l’espressione individuale. Infatti i miti familiari non sono negativi in sé ma quando diventano rigidi. Nascono spesso per rispondere a interrogativi esistenziali o si creano su vuoti e mancanze che caratterizzano la storia della famiglia e si trasmettono di generazione in generazione. Dice Maurizio Andolfi che durante le fasi critiche della vita come morti, separazioni, cambiamenti, nascite ecc. vengono attivati i miti familiari e proprio durante queste fasi le trame del mito possono essere modificate.

Psicoterapia in gruppo

In gestalt si parla di terapia in gruppo, terapia di individui nel gruppo. Sono note le potenzialità di un processo terapeutico in gruppo ed è un percorso che propongo ad alcune persone e non ad altre. I membri del gruppo si stimolano reciprocamente nell’affrontare le proprie problematiche e nella loro crescita psicologica. Ogni membro funge da “specchio” per gli altri, quindi ognuno è risorsa terapeutica in supporto al lavoro del terapeuta. Nel gruppo si riattivano molti scambi, quindi è fortemente terapeutico; più persone portano esperienze…più si fanno esperienze!

Ognuno di noi è spesso proiettato dentro se stesso con un’idea che è disumana, non umana; il gruppo aiuta a riscoprire la propria umanità nel famoso “mal comune mezzo gaudio”. La persona si sente meno sola e se il gruppo è nutriente può costituire una enorme fonte di forza e supporto emotivo. Il gruppo può diventare un laboratorio in cui la persona sperimenta nuovi modi di stare al mondo.

Il gruppo è risorsa per l’individuo e questo è risorsa per il gruppo. Il bisogno di incontrarsi in gruppo e di discutere o rappresentare i problemi personali è sempre esistito nelle società umane. L’incontro terapeutico e il tempo vissuto insieme offrono la possibilità di prendere consapevolezza del modo di interrompere il contatto con l’altro ritornando nel presente sulla impasse del passato. Il gruppo diventa luogo terapeutico e cioè un contesto di incontro tra persone definito da tempo, spazi e modalità di relazione in cui ogni partecipante può parlare di sé o ascoltare gli altri e può gettare in mezzo nello spazio comune ansie, sentimenti storie…senza essere giudicato.

Formazione

Da diversi anni tengo corsi di formazione per enti privati rivolti prevalentemente a professionisti della relazione di aiuto come operatori socio-sanitari, infermieri, animatori sociali, volontari. Questo lavoro mi appassiona molto perché posso mettere in pratica i cinque anni della mia vita svolti come educatrice a contatto con persone sofferenti di profondo disagio psichico e portare la mia esperienza che è stata fondamentale per comprendere a fondo i principi psicologici e sociali alla base di un progetto di assistenza.

La mia specialità riguarda la psicologia della comunicazione e della relazione di aiuto e la psicologia dell’emergenza.

Gli anni della specializzazione in psicoterapia della gestalt hanno cucito in me un approccio esperienziale per cui è inevitabile, nel mio percorso di formazione, che supporti la teoria con esperienze svolte individualmente, in coppie o sottogruppi.

Al di là delle teorie, quello che cerco di far passare in ogni modo a chi ha a che fare con la relazione di aiuto è l’importanza di avviarsi verso un processo di consapevolezza, di profonda conoscenza di se stessi e del proprio mondo emotivo, condizione indispensabile per poter fare un buon lavoro. L’ascolto degli altri presuppone l’ascolto di se stessi. Il rispetto per l’essere umano presuppone il rispetto e l’amore per se stessi.

Ulteriori aree di intervento

Disturbi d’ansia e attacchi di panico, disturbi dell’umore, disturbi alimentari, problematiche relative allo stress, sviluppo e crescita personali, autostima e assertività, affettività e sessualità, elaborazione del lutto, dipendenze patologiche, problematiche relazionali.

Il mio approccio psicoterapeutico mi consente di potermi occupare di una vasta gamma di problematiche che vanno dal disagio esistenziale a quadri clinici importanti.

La persona, nel corso della sua vita, può attraversare, più volte, momenti di difficoltà dove perde un po’ la bussola che dà senso e direzione alla sua esistenza. E allora può sentirsi disorientata, confusa. Chiunque può ad un certo punto avere difficoltà relazionali e comunicative nell’ambiente di lavoro o con figure significative della sua vita; può incontrare difficoltà di scelta, o sentire un senso generale di insoddisfazione senza capirne bene il motivo; può sentire che la sua esistenza è di scarsa qualità. Queste manifestazioni di difficoltà e molte altre ancora possono essere legate ad una fase particolare del ciclo di vita oppure a cambiamenti importanti come quello lavorativo o un trasloco. La sofferenza può sopraggiungere dopo una perdita importante, dopo una separazione. Voglio però sottolineare che spesso serve molto meno. Ogni persona è unica e irripetibile e reagisce nella sua maniera particolare e specifica agli eventi della vita.

Ben diverso è parlare di sofferenza psichica più importante.

Con ogni persona che incontro co-costruisco un progetto di intervento che va verso un suo personale e significativo orizzonte esistenziale passo dopo passo; progetto dinamico che nel corso del tempo può cambiare se ritenuto necessario.

Il mio intervento va dal sostegno psicologico (inteso come accompagnamento della persona ad un livello più di superficie per quanto riguarda il suo investimento emotivo e generalmente è più circoscritto nel tempo) alla psicoterapia (qui l’investimento emotivo è maggiore così come può essere maggiore la durata nel tempo. Si lavora più in profondità nei meandri della psiche umana).

Dove necessario mi avvalgo della collaborazione di professionisti di vario tipo nel campo del benessere allo scopo di prenderci cura della persona. In alcune situazioni di sofferenza è imprescindibile e auspicabile un approccio multidisciplinare.

One-to-One online

Certamente prediligo la relazione terapeutica in presenza. L’incontro con la persona ha tutto un altro “sapore” dal vivo e un’altra valenza; le informazioni non verbali in questo caso sono maggiori e percepibili chiaramente; le tecniche utilizzate hanno una maggiore applicabilità; non ci sono problemi tecnici come quelli legati alla connessione ecc. La presenza fisica restituisce al corpo il suo aspetto fondamentale nel processo terapeutico.

Con l’emergenza sanitaria dettata dal covid-19 ho dovuto lavorare quasi prevalentemente da remoto mentre prima avveniva in situazioni strettamente necessarie.

Ho potuto rendermi conto di quanto questo tipo di intervento abbia avuto un ruolo importante nel permettere a noi psicologi di essere in prima linea nel garantire il benessere psicologico della persona. Ho cercato di fare esperienze con diversi mezzi (tablet, smartphone, pc) e credo occorra abbracciare le innovazioni tecnologiche apportate dalla rivoluzione digitale.

Sono molte le situazioni in cui l’intervento “e-health” offre una maggiore accessibilità all’assistenza psicologica: per fare solo alcuni esempi pensiamo alle persone con mobilità limitata, restrizioni temporali di vario tipo; oppure ci può essere qualcuno che prova meno “vergogna” nel chiedere aiuto da remoto, ci sono gli adolescenti che si isolano e molto altro ancora.

Io personalmente valuto situazione per situazione. Voglio sottolineare che il tutto avviene nel rispetto della riservatezza e custodia dei dati della persona e utilizzando piattaforme sicure e garantite, riconosciute dal nostro Ordine Professionale.

Spazio Amelie

Al piano inferiore del meraviglioso centro estetico e di benessere “Il mondo di Amelie” c’è uno spazio molto speciale che contiene il mio studio professionale e la sede dell’Associazione Culturale “Spazio Amelie” che ho fondato insieme a mia sorella e di cui io sono la Presidente.

Da anni io e mia sorella abbiamo il sogno di fare qualcosa insieme occupandoci entrambe di benessere seppur in diverso modo. Lei, che si chiama Maria, è la titolare del suddetto centro estetico e di benessere e ha un dono speciale…quello di avere mani d’oro e una profonda passione per l’ayurveda. Questi due aspetti insieme ne fanno una massaggiatrice ayurvedica talmente magica da avere clienti da tutta la regione. Grazie a lei e alla gestalt mi sono potuta avvicinare alle discipline orientali e in particolare allo yoga. Il sogno di Maria è portare l’ayurveda, lo yoga e l’importanza del massaggio a conoscenza delle persone del nostro territorio e il mio sogno è quello di portare nella nostra città iniziative di benessere e crescita personale di diverso tipo.

L’emergenza sanitaria ha sospeso le nostre attività ma siamo partite in grande ospitando un noto psicoterapeuta romano, Leonardo Magalotti, che ha tenuto le costellazioni familiari e abbiamo realizzato molte altre iniziative come l’incontro con lo specialista ayurveda; l’incontro con una biologa nutrizionista; avevamo aperto corsi yoga, yoga in gravidanza, pilates, laboratori di pittura e arte terapia, laboratori di cantoterapia, il laboratorio di SomaticOrchestra e molto altro ancora. Prima dello stop dettato dal covid-19 erano in cantiere incontri con una pedagogista e grafologa, laboratori sui sogni condotti da uno psicoterapeuta, incontri di scrittura creativa.

Il progetto prevede il coinvolgimento di varie figure professionali perché lo scopo principale è lo scambio tra i vari professionisti che si occupano prevalentemente di benessere e un altro obiettivo è proporre ai cittadini occasioni di crescita e di benessere ulteriori a quelle già presenti ma anche occasioni di incontro tra le persone.