Credo fermamente che l’esperienza di un seminario di costellazioni familiari sia più da vivere che da spiegare; altrettanto vero è che per avvicinare le persone a questo mondo occorre pur dirne qualcosa…allora ho deciso di parlare della mia esperienza personale, la quale, da sola, giustifica la mia intenzione di farne un appuntamento fisso, due volte l’anno, all’interno del calendario delle iniziative della mia Associazione “Spazio Amelie”.
Scelgo lui, Leonardo Magalotti, fiera di essere la prima a portarlo nelle Marche!
Leonardo Magalotti è uno psicologo e psicoterapeuta molto noto, vasto è il suo curriculum e molte sono le sue specializzazioni e attività. E’ stato mio docente alla scuola di psicoterapia e attualmente è supervisore dei miei casi clinici.
Durante gli anni della scuola di specializzazione ho avuto per la prima volta l’occasione di partecipare ad un seminario intensivo di costellazioni familiari; intensivo sì perché si tratta di “lavorare” su se stessi, con se stessi, insieme agli altri partecipanti e per gli altri partecipanti per due giornate intere.
Occorre quindi una motivazione molto importante per scegliere questo e non una gita in montagna o relax in una Spa; soprattutto quando si intuisce che si tratta, nel primo caso, di un viaggio nei meandri della psiche umana, dove la connessione fra umano e umano amplifica le emozioni, commuove (comp. di con e movere, quindi muovere con) profondamente e crea una cassa di risonanza dove tutto ciò che è appartenuto al viaggio personale di qualcuno…apparterrà in qualche modo inevitabilmente anche al viaggio di qualcun’altro. Se poi pensiamo che siamo umani e nulla di ciò che è umano ci è estraneo…capiamo come il lavoro di ogni persona che fa la sua costellazione personale risuona sempre in qualche modo dentro ciascuno degli altri partecipanti.
Non ho detto la cosa più scottante… … …può essere un viaggio doloroso, può essere un viaggio molto doloroso, a volte spaventoso…ma di una cosa sono certa, scegliendo Leonardo come Conduttore non sarà mai un viaggio pericoloso. La sua professionalità e il suo cuore grandi proteggono sempre.
Torno alla mia esperienza personale.
Dopo quella prima volta ce ne sono state tante altre: sono stati tutti lavori profondi, come un concentrato di tante sedute di psicoterapia anche se non è proprio così. Posso dire la sensazione che ho avuto o parlare per metafore perché davvero non è facile spiegare; non si tratta di portare a casa qualche nozione teorica o conoscenza in più di se stessi o assunzioni di consapevolezza.
L’immagine che ho è di attraversare il caos…per svariato tempo…poi uscirne e avere la sensazione che ci sia più “ordine”, che molte cose siano andate al loro posto e che il corpo abbia maggiore respiro, che sia più fluido il suo interno…infine quello che resta è un sentimento radicato di libertà.
Le costellazioni in gruppo sono speciali e secondo me hanno un valore aggiunto rispetto al farle individualmente. Appena si entra nello spazio in cui si svolgono, sembra esserci un’atmosfera di “sacralità” e dopo pochissimi minuti si è tutti strettamente interconnessi formando il famoso fenomeno di campo che spiega l’apparente magia delle costellazioni familiari (di questo approfondirò in un altro articolo).
Ma diciamo di cosa si tratta utilizzando le parole del Dottor Magalotti.
“Le costellazioni familiari sono un modello di intervento. Hanno il presupposto che ogni sistema trasmette agli individui delle regole e delle imposizioni invisibili che li costringono a stare dentro norme e scelte che non li rendono liberi. Queste scelte non sono in corrispondenza con i bisogni dell’individuo ma del sistema di appartenenza. Attraverso le costellazioni familiari si riesce a percepire, a vedere, a rivelare quali sono queste regole trasmesse in maniera “inconscia” e a poter uscire fuori da questo gioco relazionale che appunto costringe a scegliere quello che non va bene per la persona.
Uscendo da questo gioco si può quindi finalmente essere un po’ più liberi!”
La famiglia è il terreno in cui ognuno di noi è radicato. Se vogliamo “spiccare il volo” per il mondo e lungo l’intero arco della nostra esistenza occorre conoscere bene queste radici. Le costellazioni familiari sono un mezzo potente per scoprirle.
Diceva Bert Hellinger, ideatore delle rappresentazioni familiari: “quando i rapporti familiari vengono esplorati e compresi, è possibile staccarsi dalla propria famiglia e sentirne la forza alle spalle. Una volta che si è riconosciuto il legame esistente con la propria famiglia e se ne sono viste e condivise chiaramente le responsabilità, ci si sente alleggeriti e ci si può dedicare a se stessi, non più oppressi e prigionieri del passato”.
La persona che decide di fare la sua costellazione familiare vede rappresentata la sua famiglia davanti a sé e la vede vivere. In questo modo può cogliere relazioni di cui ignorava l’esistenza, possono emergere le tensioni, i conflitti.
Necessario è che il partecipante porti una domanda, riguardante un tema della sua vita o un problema presente; la domanda potrà essere un interrogativo infinito come ad esempio “perché non riesco a sentirmi realizzato?” oppure portare una problematica apparentemente circoscritta e fuori tema come ad esempio “come posso smettere di fumare?”…ecc.ecc…
Il Conduttore ha un ruolo delicatissimo e fondamentale. Dopo aver raccolto alcune informazioni per lui importanti circa la famiglia e la storia della persona che si accinge a fare la sua costellazione familiare e dopo aver esaminato la domanda che la persona porta, invita quest’ultima a individuare tra i membri del gruppo i rappresentanti della sua famiglia che reputa necessari. Il terapeuta dirige gli incontri tra i vari rappresentanti.
Le costellazioni mostrano come spesso le persone sono attaccate a sentimenti e comportamenti che non sono i loro e che risultano a loro stessi incomprensibili; fenomeno denominato da Hellinger “irretimento”. Fino a quando questi legami con il passato non vengono scoperti, la persona ne è inconsapevolmente dominata.
Lo scopo non è quello di far luce sugli infiniti rapporti presenti all’interno di una famiglia ma sugli irretimenti (o almeno su alcuni di essi) che intrappolano la persona al fine di scioglierli e creare un nuovo ordine.
Ognuno di noi è legato profondamente alla propria famiglia e parlo anche di generazioni più lontane. Questo non è sempre facilmente individuabile. Eppure le costellazioni mostrano come ci sia una specie di legame biologico con ogni membro della famiglia di origine, anche quelli che non abbiamo conosciuto o di cui non abbiamo mai sentito parlare.
La famiglia è un sistema governato da precise regole e norme che generalmente si tramandano da generazione in generazione ed è dotata di campo energetico relazionale dinamico per cui se avviene una disarmonia ad un certo punto/momento, è possibile aspettarsi una reazione tesa a ristabilire l’equilibrio e questa reazione può riguardare la vita di un membro delle generazioni successive. Sentimenti non espressi, segreti ecc. entrano a far parte del campo energetico e arrivano ai “figli” che accolgono e vivono quanto aleggia nel sistema.
Queste energie rappresentano un marchio a livello inconscio per la propria evoluzione e questo è ciò che Hellinger chiamò “anima”.
“L’anima fa in modo che i valori, i comportamenti e i destini dei predecessori continuino ad agire in un’altra persona, a vibrare con lei, spingendola a realizzare quel dato destino. Il lavoro con le rappresentazioni familiari ci aiuta a diventare consapevoli dell’influenza che la famiglia ha su di noi ed anche dei nostri legami con essa, in modo da poter fornire alla nostra “anima” gli strumenti necessari per liberarci e per guarirci.” (da “Senza radici non si vola. La terapia sistemica di Bert Hellinger” di Bertold Ulsamer).
Da questo testo appena citato ho preso le varie formulazioni per il mio articolo e invito gli interessati (specialisti e non) a leggerlo.
Per finire posso dire questo…
E’ come riprendere il proprio posto e rinnovate relazioni con gli altri.